Tra poche ore arriverà il 2018 e il primo istintivo augurio che possiamo fare è che parta finalmente la ripresa, che il paese torni a crescere e a offrire nuove opportunità di lavoro soprattutto alle nuove generazioni.
Le politiche economiche e fiscali adottate dagli ultimi governi, non sono state sufficienti a sbloccare la ripresa economica rendendoci più deboli al punto da perdere credibilità nei confronti dei nostri partner europei e facendoci scivolare così tra le ultime grandi potenze economiche con conseguenze negative a partire dall’elevato tasso di disoccupazione e dall’aumento impressionante della povertà.
La politica deve fare la sua parte, deve saper governare questo processo di ripresa dando l’esempio, facendo sacrifici, riducendo e razionalizzando i fondi ad essa destinati, certo, questo non risolve i problemi in termini reali, ma rappresenta un cambio di rotta tangibile quanto atteso dai cittadini, chiamati a dare nuova fiducia alle Istituzioni e alla politica che le governa, una politica nuova che torni a fare il proprio mestiere, e dimostrare con i fatti che si possono ritrovare le ragioni per cambiare davvero attraverso l’impegno a favore della collettività, assicurando un’opportunità ai giovani per garantire una speranza futura.
La crescita del paese è frenata da un’incapacità di promuovere la cultura della legalità e di assicurare quelle condizioni favorevoli necessarie ad attrarre investimenti sia interni che esteri, bisogna impegnarsi a risolvere alcuni nodi che imbrogliano e rallentano la ripresa, dal peso insopportabile del cuneo fiscale a una burocrazia opprimente, dal deciso taglio della spesa pubblica improduttiva alla riduzione del costo del lavoro, i temi caldi sui quali intervenire con urgenza e decisione sono sul tappeto da tempo.
Le riforme dovrebbero nascere per dare maggiori opportunità alle persone, per crescere e migliorare la propria esistenza, invece sin adesso si è creata solo una maggiore instabilità sociale, precarietà di vita e impossibilità di costruire il futuro.
Quest’anno è passato e bisogna guardare avanti… la fiducia nel futuro deve accompagnarci e le difficoltà non devono spaventarci, lo dobbiamo soprattutto ai giovani che stanno vivendo in un tempo difficile, un’epoca di diffidenza, di crisi e di terrorismo.
Auguri a tutti noi che vogliamo lottare, che crediamo che il 2018 sia l’anno della rinascita, così come lo credevamo per il 2016, il 2014, il 2012 e il 2010, e che nonostante le cose non siano cambiate come volevamo ci crediamo ancora perché in noi la speranza, i sogni e lo spirito sono duri a svanire. Vivere e continuare a sorridere…sempre! Buon 2018 da tutti noi!!
Gianluca Micalizzi
Presidente Nazionale di FEDITALIMPRESE
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